Aeropan a Cesena

Tra i protagonisti della realizzazione di una Passive House nel centro storico di Cesena il pannello Aeropan. Vediamo come è avvenuta questa ristrutturazione sostenibile a consumo zero.

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©Foto di Daniele Domenicali

Ci troviamo nel centro storico di Cesena, in un quartiere caratterizzato da piccole palazzine costruite unite una all’altra. Qui è stata realizzata la prima Passivhaus in Europa all’interno di un aggregato urbano. L’edificio ha zero emissioni in atmosfera e, in termini di climatizzazione estiva e invernale, produce più energia di quella che consuma.

 Cos’è una Passive House?

Utilizzare, durante i lavori di ristrutturazione o costruzione il protocollo internazionale Passive House, è il più alto riferimento scientifico per le costruzioni sostenibili a consumo energetico prossimo allo zero.

In sostanza, una casa passiva è un edificio che copre la maggior parte del fabbisogno di energia per riscaldamento e raffrescamento ambientale interno ricorrendo a dispositivi passivi.

Di conseguenza una Passive House può riscaldarsi senza necessitare di un impianto di riscaldamento tradizionale. E lo fa utilizzando il sole, il calore prodotto dal corpo umano degli abitanti e dagli elettrodomestici.

Oltre al consumo energetico prossimo allo zero, una Passive House garantisce elevati livelli di comfort rispetto gli edifici tradizionali. Il protocollo consente la riduzione di CO2 all’interno dell’abitazione, la verifica di muffe e condense tramite il calcolo analitico dei ponti termici, temperature superficiali costanti, umidità relativa al 50% con 20° in inverno e 25° in estate.

La ristrutturazione a Cesena

L’intervento che è stato realizzato a Cesena ad opera dello Studio Piraccini è di rilevanza internazionale. E lo è perché l’applicazione del protocollo Passive House è avvenuto, per la priva volta in Italia e tra i primi al mondo, su di un aggregato edilizio esistente.

Questa ristrutturazione ha dimostrato come sia possibile raggiungere le prestazioni energetiche di una Passive House anche in aggregati urbani dell’edilizia storica o delle prime estensioni delle nostre città.

Diventa così un esempio da studiare e seguire in un contesto come quello italiano dove nei centri storici l’efficienza energetica e il miglioramento sismico sono elementi fondamentali e spesso imprescindibili. Di fatto, questo progetto riqualifica un edificio degradato, ne azzera i consumi energetici e le emissioni in atmosfera e ne migliora la struttura rendendolo anti sismico.

Il progetto di recupero

Il progetto prevede residenza e studio di architettura del progettista. Sono state utilizzante in piena libertà tecnologie costruttive innovative con lo scopo di raggiungere l’efficienza di una Passive House riducendo il più possibile i costi. L’edificio ha una struttura mista di legno (lamellare e XLAM), acciaio, muratura armata e cemento armato, dove ogni materiale collabora al meglio sfruttando le proprie caratteristiche naturali. Così facendo.  il costo di costruzione dell’edificio è stato mantenuto ai livelli di mercato senza rinunciare a nessun aspetto qualitativo.

Come già accennato, l’edificio ha un involucro così efficiente che può riscaldarsi con l’utilizzo dei raggi del sole, del calore prodotto dal corpo umano e dagli elettrodomestici. Non è allacciato alla rete gas ed è dotato del solo impianto di ventilazione meccanica e pompa di calore. Non utilizzando fonti energetiche combustibili l’edificio ha zero emissioni in atmosfera.

Considerando l’emergenza terremoto che investe in Italia l’80% degli edifici, Il progetto introduce innovazioni anche nel campo strutturale utilizzando sistemi innovativi che consentono l’adeguamento alla normativa attuale, condizione resa ancora più complessa dall’integrazione dell’unità in un aggregato edilizio esistente.

Inoltre, l’edificio, date le sue caratteristiche in termine di innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, è progetto pilota del protocollo per la rigenerazione urbana promosso dalla CNA di Forlì-Cesena, protocollo sottoscritto dai comuni della provincia.

L’utilizzo di Aeropan

L’utilizzo di Aeropan, il pannello isolante a base di Aerogel,  si è reso necessario per l’isolamento delle pareti perimetrali già esistenti e confinanti con la casa adiacente.

Vista la struttura preesistente che non era perfettamente verticale e che non permetteva, in alcuni punti l’utilizzo di pannelli termoisolanti “tradizionali” per la mancanza di spessore è stato deciso di utilizzare Aeropan. L’utilizzo di pannelli isolanti era imprescindibile vista la presenza di ponti termici che avrebbero inficiato tutto l’isolamento termico.

In questo modo, grazie al minimo spessore e al massimo isolamento garantito dal pannello Aeropan si è potuto garantire un perfetto involucro isolante per tutto l’edificio.

Foto di Daniele Domenicali – info@danieledomenicali.com

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